Una singolare parola che si usa al Nord per intendere il tipo con cui si sta è senza dubbio moroso/a. “Lei ha il moroso”, “il suo moroso”, “è uscito con la morosa” ecc. ecc.
Ora se da una parte sicuramente il termine è vecchio di sette secoli e deriva da “a-moroso” divenuto tale per aferesi e cioè per la perdita della prima vocale, dall’altra non so per quale motivo ma ogni volta che la sento pronunciare mi viene in mente immediatamente l’altro significato e cioè quello che ha a che fare con lo stato di mora e l’essere debitori, come se essere oggetto di attenzioni ci rendesse immediatamente incapaci di ricambiare in pieno e per questo ci tramuti in esseri strutturalmente inadempienti.
Questa è la motivazione per la quale non amo la parola “moroso/a” e visto che mora significa anche indugio, direi che posso affermare ciò senza indugio.